Red Bull Air Race
Si è aperta con una strepitosa vittoria di Martin Sonka la prima tappa Red Bull Air Race del 2017 ad Abu Dhabi. E’ la prima vittoria in carriera per il pilota Ceco, che ha sbaragliato la concorrenza con un tempo di 0:53.139 secondi, oltre un secondo di vantaggio sul secondo classificato, lo spagnolo Juan Velarde (0:54.166 secondi), e terzo classificato Pete Mc Leod (0:54.632 secondi). Nonostante sia giunta alla dodicesima edizione quest’anno, la Red Bull Air Race è ancora poco conosciuta in Italia. Tutti sanno che si tratta di una gara di velocità a bassa quota tra i piloni, e che le gare si svolgono in alcuni dei luoghi più suggestivi del mondo, ma a ben vedere, c’è molto di più a rendere affascinante questo sport, i cui elementi chiave sono tecnologia, strategia, tecnica di pilotaggio e sicurezza.
Gli aeroplani
Il punto di partenza sono ovviamente gli aeroplani. Tutti i piloti della Masterclass (la categoria maggiore) volano con un Edge 540, tranne Mika Brageot che vola con un MXS-R sponsorizzato da Breitling. Questi aerei sono tutti ad ala simmetrica in fibra di carbonio e resistono a +/-12 G. A partire dal 2014, gli aeroplani sono stati tutti dotati dello stesso motore: un Lycoming Thunderbolt AEIO-540-EXP, e della stessa elica tripala: una Hatrzell 7690 in materiale composito. E’ poi pèrevisto un peso minimo, dato dalla combinazione di peso dell’aereo e del pilota, che non può mai essere inferiore a 696 kg, con una tolleranza di -5kg alla fine del volo per il consumo del carburante. Per migliorare le prestazioni di ciascun aeroplano, quindi, le squadre devono agire sull’aerodinamica degli aeroplani, ed eliminare qualsiasi peso o fonte di resistenza non indispensabile. Ogni pilota ha quindi personalizzato al massimo il proprio aereo.
Le modifiche tecniche
Mi spiega Micheal Goulian, ad esempio, di aver abbassato di oltre 10 cm il sedile all’interno del proprio aereo, in modo da poter abbassare la cappottina e ridurre la resistenza. L’aereo, che in origine sarebbe stato un aereo da acrobazia, oramai non sarebbe più adatto a farne, perché nell’abbassare la cappottina, è stata limitata fortemente la visibilità. D’altro canto, mi spiega, serve soltanto vedere davanti per fare le air race.
Nel camminare accanto agli aerei, è curioso come ciascuno abbia adattato l’estremità dell’ala alla propria tecnica di pilotaggio, secondo delle vere e proprie filosofie di pensiero. Al fine di ridurre la resistenza indotta, molti hanno aggiunto delle winglets, più o meno pronunciate a seconda della preferenza del pilota. Chiaramente, più sono pronunciate, più riducono la resistenza indotta, ma hanno poi delle controindicazioni, tipo il fatto di ridurre il rateo di rollio ed in genere la manovrabilità dell’aeroplano, oltre a creare un po’ì di resistenza di forma. Nel vedere gli aeroplani si vede quindi come ciascuna squadra abbia optato per un diverso equilibrio.
Un’altra delle modifiche, forse meno evidente ma molto importante, è data dalla presa d’aria del motore. Più sono grandi, più creano resistenza. D’altro canto, se sono troppo piccole hanno l’effetto di far surriscaldare il motore e di fargli quindi perdere potenza. Ecco dunque che, anche a seconda della location della gara (la gara nel caldo del deserto sarà diversa dalla gara in luogo più fresco), ogni aeroplano monta una bocchetta diversa.
Christian Bolton, Cileno, dopo avermi spiegato per filo e per segno le modifiche implementate al suo aeroplano per la gara di Abu Dhabi, sorridendo ha commentato, “ognuna di queste modifiche migliora le performances dell’aeroplano forse di qualche millesimo di secondo, ma la verità è che poi in gara basta un minimo errore di pilotaggio per annullare i benefici ottenuti”
La precisione del pilotaggio
Ed in effetti, la tecnica di pilotaggio del pilota è chiaramente determinante. Gli aerei vengono volati a velocità prossime alla VNE, vicini al suolo, ed i piloti sottoposti a sollecitazioni fisiche notevoli, per cui il controllo dell’aeroplano deve essere impeccabile. Per questo i piloti vengono selezionati tra i migliori piloti acrobatici del mondo. Il pilotaggio deve essere preciso, ed ogni minimo scostamento da quello previsto è sanzionato con penalità da uno a tre secondi, con una DNF (Did not finish), cioè l’annullamento della prova, o con la squalifica dalla gara nei casi più gravi.
Gli aerei devono entrare nel percorso alla velocità massima di 200kts. Chiaramente una velocità inferiore fa si che si perda tempo prezioso (le gare si giocano sui millesimi di secondo), mentre una velocità superiore comporta una penalizzazione di un secondo, o la DNF da 202kts in su.
Nelle porte doppie, i piloti devono passare con le ali livellate, e con una traiettoria né in salita, né in discesa. Un discostamento di oltre 10 gradi comporta una penalità di due secondi. Lo sa bene Matthias Dolderer, campione delle Red Bull Air Race nel 2016 e super favorito per la gara di apertura di Abu Dhabi, che è passato per il gate nel round finale con le ali non livellate e per questo ha ottenuto la penalità che lo ha portato dal secondo al quarto posto in classifica.
Ovviamente, non si possono tagliare i piloni. Un pylon hit comporta una penalità di tre secondi, e se si prendono tre piloni, una DNF.
Non si può passare troppo bassi (meno di 15 metri), pena la squalifica. Ma non si può nemmeno passare troppo alti (oltre la linea dei piloni, che sono alti 25 metri), perché comporta una penalità di 2 secondi. Di fatto quindi il margine del pilota è minimo.
Inoltre, nel percorso non si possono tirare oltre 10G. La manovra in cui si rischia questo overG è la “vertical turning manoeuver”, cioè il mezzo otto cubano che serve per tornare indietro a metà di ciascun giro del percorso. Un superamento di questo fattore di carico, che comporta l’attribuzione della “DNF”, si è visto ad Abu Dhabi soprattutto nelle prove, mentre un occhio attento vede in alcuni casi lo stallo dell’ala all’apice della manovra.
La squadra
Ma la tecnica di pilotaggio è solo uno dei fattori umani. La pressione cui sono sottoposti i piloti è snervante, e per questo il lavoro di squadra, su tutti i livelli è indispensabile. Ognuno ha i meccanici, un team manager ed un tattico, oltre al pilota. Juan Velarde, il cui miglior piazzamento prima della gara di Abu Dhabi era stato un undicesimo posto, ha dato interamente il merito del suo argento alla sua squadra, cioè agli amici di sempre, che lo sostengono: Anselmo Gamez, il suo tattico, Sergio Catolfi-Saloni, il suo team manager e Ted Reynolds, il suo tecnico.
Una novità importante!! Dall’anno prossimo vedremo gareggiare nella categoria Challenger, la categoria degli esordienti della Red Bull Air Races, un nostro pilota, Dario Costa. Allievo di Sergio Dallan e Maurizio Costa ed istruttore acrobatico italiano, da diversi anni Dario è Flight Operations Manager alla Red Bull Air Race. Da un lato quindi coordina le attività di volo, ottiene i permessi per le gare e prova i tracciati di gara con l’uso dei simultaori di volo. Dall’altro, è responsabile della “post-maintenance” e dello sviluppo, cioè prova le modifiche degli aerei, e in più porta in volo i passeggeri che hanno la fortuna di poter provare l’emozione della air race, e si occupa delle riprese aeree e sostanzialmente di ogni attività di volo richiesta, sia con l’Extra 330 LX in dotazione alla Challenger, che con L’Edge 540. Della sua esperienza in Italia dice “L’insegnamento dell’acrobazia aerea mi ha fornito l’opportunità di analizzare ed aiutare a migliorare le performance degli altri, attività che a sua volta mi rende più consapevole del mio stile di volo e di cosa funziona e cosa no. Anche quando provo i percorsi con il simulatore, questa esperienza mi consente di avere una buona percezione dello stile di volo che meglio si adatterà al tipo di percorso. La preparazione a terra e l’allenamento in volo, così come la preparazione mentale sono elementi essenziali. In questo momento sono un pilota stand by per la Red Bull Air Race Challenger Class, e devo tenermi pronto in ogni momento. Dal 2018 comincerò a competere nella categoria Challenger”. Presto avremo quindi un pilota per cui fare il tifo!
Le prossime gare
Calendario Red Bull Air Race 2017 15-16 Aprile: San Diego, USA 3-4 Giugno: Chiba, Giappone 1-2 Luglio: Budapest, Ungheria 22-23 Luglio: Kazan, Russia 12-13 Agosto: , Germania 2-3 Settembre: Porto, Portogallo 14-15 Ottobre: Indianapolis, USA
Comments